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Autore Ogni Maledetta Domenica
xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 05-11-2002 21:51  
non mi piace oliver stone, non capisco quasi niente di football americano,e nonostante questo il film mi è piaciuto e anche parecchio, uno dei migliori film sportivi che abbia mai visto!
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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JohnMilton

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 334
Da: Ancona (AN)
Inviato: 05-11-2002 22:21  
Non mi piace il football americano,è uno sport -almeno apparentemente- violento e non riesco a capirne il senso,come forse pero', d'altra parte,uno statunitense non intuisce quello del calcio.Ma l'errore è considerare questo film una pellicola sul football americano.E' un film incentrato sullo sport,sulla sua filosofia, sulle capacità e sulla mentalità di un uomo vecchio stampo, fuori dai giochi di un nuovo mondo che rischia, ogni giorno, di fagocitarlo.E lui, vive con le sue disillusioni, e con le sue convinzioni.E' un bel film, ha un messaggio validissimo, in fondo, velato magari un po'di retorica, ma comunque efficace.A me è piaciuto, forse perchè Al Pacino si dimostra ancora una volta capace di grandi interpretazioni, in qualunque ruolo, forse perchè lui stesso è paladino di una mentalità sportiva che non c'è più, romanticamente attaccata a valori che si sono oggettivamente persi, oggi, nel football come nel calcio.

Ps : Dubliner...il tuo avatar mi piace molto, tuttavia lo trovo terribilmente e pericolosamente simile al mio,e la cosa mi lascia...interdetto.
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"...Come gli attori,che tentano in modo così patetico di non guardarsi allo specchio.Che tentando,indietreggiano...solo per vedere il loro viso riflesso nei prismi di una lumiera" Francis Scott Fitzgerald

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 06-11-2002 09:10  
quote:
In data 2002-11-05 22:21, JohnMilton scrive:
Non mi piace il football americano,è uno sport -almeno apparentemente- violento e non riesco a capirne il senso,come forse pero', d'altra parte,uno statunitense non intuisce quello del calcio.Ma l'errore è considerare questo film una pellicola sul football americano.E' un film incentrato sullo sport,sulla sua filosofia, sulle capacità e sulla mentalità di un uomo vecchio stampo, fuori dai giochi di un nuovo mondo che rischia, ogni giorno, di fagocitarlo.E lui, vive con le sue disillusioni, e con le sue convinzioni.E' un bel film, ha un messaggio validissimo, in fondo, velato magari un po'di retorica, ma comunque efficace.A me è piaciuto, forse perchè Al Pacino si dimostra ancora una volta capace di grandi interpretazioni, in qualunque ruolo, forse perchè lui stesso è paladino di una mentalità sportiva che non c'è più, romanticamente attaccata a valori che si sono oggettivamente persi, oggi, nel football come nel calcio.

Ps : Dubliner...il tuo avatar mi piace molto, tuttavia lo trovo terribilmente e pericolosamente simile al mio,e la cosa mi lascia...interdetto.




Innanzitutto vorrei dirti che mi trovo d'accordissimo con te, per apprezzare questo film non è assolutamente necessario capire il football americano (cosa che a me sfugge come ho già detto), né deve piacere come sport (anch'io lo trovo decisamente troppo violento) perché il messaggio può essere applicabile a qualsiasi gioco di squadra e lo trovo anche molto attinente al nostro calcio.

Per quanto riguarda l'avatar mi rendo conto che è simile al tuo, ma alla foto di Al con lo sfondo infuocato e il suo urlo diabolico non ho saputo resistere!!!
Perdonami per il plagio...
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 23:18  
Il film parte bene, con un'ottima prospettiva sul mondo del fooftball professionistico. Paradossalmente, nel film, lo sport è solo il mezzo per identificare l'ossesione per il denaro.
Come ho già detto l'ossessione viene spesso espressa mediante montggi frentici; quindi la cosa è andata a buon fine.
Pacino bravo ma limiatato da un ruolo che che riflette al 100% il buono.
La Diaz (perdonatemi gli articoli prima del nome ma a Milano è d'uso) interpreta molto bene un ruolo umano, dove gli affari contano, ma ha anche la presa di coscienza della realtà di un allenatore ormai vecchio e in difficoltà.
Il regista, è stato molto bravo ad inquadrare le espressioni della Diaz dopo le discussioni con Pacino, espressioni che esplicitano la sua latente sensibilità nei confronti del padre e del suo amico storico.
Difetti: Tanti.
Cinismo esasperato.
La Diaz cambia troppo radicalmente durante il film. " Mio padre non ti ha voluto come dirigente perchè pensava fossi un coglione"
D. Quaid stava recitando bene poi...l'hanno mollato. Diavolo era una buona occasione.
Il film è razzista, nessuno dica il contrario perchè è tangibile.
Si trascina troppo, stancando Pacino che cade, a causa del regista nello scontato.
"O agiamo come colettivo o saremo annientati"
Mah!

_________________
Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 09-03-2003 alle 23:20 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 10-03-2003 alle 16:17 ]

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 23:25  
La sceneggiatura alterna in maniera perfetta scene di gioco iper-veloci e ultra-violente a pause di riflessione in cui comunque il ritmo non cala, e in cui assistiamo ad alcuni dialoghi davvero da antologia, primo tra tutti quello motivazionale che coach D’Amato fa alla squadra prima della partita di Dallas. E poi c’è un finale da fuochi artificiali! In effetti lo script dà a tutti gli attori l’occasione di farsi notare, e tutti se la cavano, ma tutti vengono messi in ombra da un magnifico Al Pacino. Voglio comunque far notare le prestazioni di Jamie Foxx e di una Cameron Diaz che dopo “Essere John Malkovich” sembra proprio aver deciso di interpretare ruoli estremamente diversi l’uno dall’altro. Al loro fianco, sottolineanti da una colonna sonora davvero molto bella (sia le musiche che gli effetti sonori) si muovono diverse facce e nomi noti, come James Woods, Charlton Heston (solo un cameo per lui), Matthew Modine e Ann-Margret. Se al film è mancato il supporto della National Football League, alla corsa degli Sharks verso l’anello di campioni non è mancato, oltre all’aiuto morale dello spirito del grandissimo Vince Lombardi, il supporto di alcuni dei personaggi che questa lega l’hanno resa grande, come Lawrence Taylor e Jim Brown, o come coach Barry Switzer, che un anello l’ha vinto ma che prima di riuscirci ha fatto penare tutti noi tifosi dei Dallas Cowboys... HOME

Non mio. Tratto da una critica particolarmente attenta.

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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 10-03-2003 alle 16:19 ]

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 10-03-2003 00:14  
Nn so; a me il film non ha convinto. Sarà per il fatto che odio il football:troppo sport-fenomeno per i miei gusti, in cui il massimo della sportività è irridere l'avversario dopo averlo placcato.
Il film di Stone mi sembra la saga del buonismo e dei luoghi comuni; un'americanata(per dirla come qualcuno ).
Concordo sull'interpretazione di Pacino:sopra le righe.
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Profundis - L'anima nera della rete

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-03-2003 02:13  

Sicuramente non tra i migliori film di Stone,questa pellicola concentra l'espediente dell'espressione metaforica a sfavore delle trame,in una più celata rimostranza fatta di esasperati e retorici come non mai,luoghi comuni.
Non è affatto una svista dell'autore omaggiare denigrando la magniloquenza della spettacolarizzazione,ma più un ricalco perfetto dell' enfatica versione di ciò che concerne lo spettacolo e le sue peculiarità,peculiarità fatte di luoghi comuni ampiamente elargiti e nel contempo riscattati dalle indagini della soggettività dei personaggi-esseri umani che infrangono la vetrina dello spettacolo con le loro debolezze e la ricostruiscono con le loro teatrali sottomissioni al sitema,ostentando battute come "Ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta solo da vedere se si vince e si perde da uomini"

Quindi quale migliore metafora avrebbe potuto suggerire il cinema americano contemporaneo,se non lo sport americano per eccellenza?che di sportivo ha perso ogni possibile connotato,che rinuncia ai suoi dogmi a favore di una manipolazione che si adegui alla tv,ai profitti economici e al divismo,allegoricamente e registicamente,Stone lo imprime in un film,talvolta impercettibilmente...
E allora Pacino diviene regista di una messa in scena devastata,plot narrativi fattispecie schemi di gioco,stabiliti non più da un regista confinato ai limiti del campo,ma dai proprietari delle majors,che stravolgono la sportività della rappresentazione facendone puro intrattenimento,con tanto di divi strapagati,videocronaca che mette da parte la competizione a favor di sponsor,citazioni di gladiatori del passato e lo sconforto sussurrato da Pacino:"Il modo di fare sport,sembra non essere più lo stesso".
Per me,resta un film geniale,nauseante e a tratti,inconsapevole.

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-03-2003 06:58  
I soliti luoghi comuni. Concordo
100% buono/100% cattivo, estremizzazione eccetera.
_________________
la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 10-03-2003 10:05  
Sono d'accordo con Mallory, anch'io lo trovo geniale, volutamente forzato e basato su luoghi comuni non per esaltarli ma per rappresentare e fare una critica verso la società americana attraverso il loro sport prediletto trasformandolo in metafora. Le camere a spalla, le riprese dal basso e in movimento, la musica assordante, le scene esagerate (il giocatore che perde l'occhio ad esempio) sono a seconda dei punti di vista irritanti o fenomenali. Io ho sempre propeso per la seconda, amando questo film in tutta la sua spettacolarità portata all'estremo.
Non sono d'accordo con chi dice che Pacino o la Diaz siano buoni. Di buoni in questo film proprio non ce ne sono, sono tutti egoisti e bastardi fino alla fine e pronti a fregare il prossimo. Chi più o chi meno. Al Pacino è perfetto nel ruolo, che sembra essergli stato cucino addosso e il suo discorso alla squadra è il classico monologo che più lo rappresenta. La Diaz è bravissima come i personaggi secondari (James Woods su tutti).

Visto in dvd con un bell'impianto home theatre è un'esperienza esaltante.

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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
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lupin3rd

Reg.: 06 Apr 2001
Messaggi: 1110
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-03-2003 10:16  
Per me è geniale, una sorta di pietra miliare. Gli eccessi sono precise scelte di Stone e credo che le frasi fatte, per noi tanto cacofoniche, siano veramente usate per stimolare dei giocatori che in effetti sono solo dei "pezzi dicarne" dalle limitatissime capacità mentali (con le dovute eccezioni).
Unica nota stonata la scena dell'occhio che è veramente sopra le righe.
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Lupin
(L'uomo che ha lasciato Filmup)
www.filmfilm.it

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-03-2003 11:44  
I pregi e i difetti li avete già elencati voi;a me è parso un film poco incisivo, le cui conclusioni ( il football e lo sport americano fanno schifo perchè c'è di mezzo la politica eccetera) sono ben individuabili sin dall'inizio.
Le scene sopra le righe vorrebbero sottolineare questo aspetto di uno sport che è tutto tranne che sport appunto:peccato che si cada così(volutamente o no) in luoghi comuni abbastanza triti e che nulla aggiungono di nuovo a quanto già non si sapesse.
Questo a livello di contenuto, a livello stilistico il film è montato freneticamente er qualcuno questo vuol dire spettacolarità,per me significa solo due ore e passa di scene ripetitive fino alla nausea,costruite nemmeno in modo originale-gli slow motion nelle scene più spettacolari eccetera. Non è un brutto film ma Oliver Stone ha fatto decisamente di meglio.

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ronier9

Reg.: 22 Lug 2002
Messaggi: 1228
Da: Rho (MI)
Inviato: 10-03-2003 15:00  
quote:
In data 2003-03-10 10:05, Dubliner scrive:
Sono d'accordo con Mallory, anch'io lo trovo geniale, volutamente forzato e basato su luoghi comuni non per esaltarli ma per rappresentare e fare una critica verso la società americana attraverso il loro sport prediletto trasformandolo in metafora. Le camere a spalla, le riprese dal basso e in movimento, la musica assordante, le scene esagerate (il giocatore che perde l'occhio ad esempio) sono a seconda dei punti di vista irritanti o fenomenali. Io ho sempre propeso per la seconda, amando questo film in tutta la sua spettacolarità portata all'estremo.
Non sono d'accordo con chi dice che Pacino o la Diaz siano buoni. Di buoni in questo film proprio non ce ne sono, sono tutti egoisti e bastardi fino alla fine e pronti a fregare il prossimo. Chi più o chi meno. Al Pacino è perfetto nel ruolo, che sembra essergli stato cucino addosso e il suo discorso alla squadra è il classico monologo che più lo rappresenta. La Diaz è bravissima come i personaggi secondari (James Woods su tutti).

Visto in dvd con un bell'impianto home theatre è un'esperienza esaltante.




sono d'accordo con te!!hai il dvd?nn so perchè ma mi piace tantissimo!! anch'io dico che nn è da oscar ci mancherebbe ma è un film divertente con un fenomeno d'attore e tanti buoni attori!!le scene sul campo sono fatte benissimo!!
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-03-2003 15:05  
Abbiamo, meglio dire avete poichè è il mio primo intervento, elencato e discusso solo gli aspetti più esteriori del film. la sua trama e le sue implicazioni sociologiche e culturali. io ho sempre odiato Oliver Stone. da quando un giorno si presentò al mondo con Natural Born Killers smisi di aprezzarlo. prima di allora era stato un regista abbastanza capace e a volte incisivo. Adesso ammiro molto Stone come uomo di cultura e di politica. spesso mi è stato fatto notare che la forza dello stone regista stesse proprio nella sottile denuncia che ogni suo film costruiva contro un certo tipo di cultura (che fosse solo quella mediatica). e di fatti quello su cui si è discusso fino a qui è proprio il suo potere culturale, la sua voglia di critica. e quindi perchè non partire da lontano? perchè non capire questa sua intenzione critica?
Allora...., è probabile anche tutto questo atteggiamento conduca lo stesso cinema di stone verso un'idea di iconoclastismo e quindi verso una ridefinizione di certe regole e certi dettami linguistici. forse in questo allora stone fa vivere la sua forte denuncia.
Stone potrebbe segnare l'inizio visibile e commerciale di un nuovo tipo di cinema? Questo non lo so. Non posso dirlo. L'unica cosa che so è che Stone non mi piace e poichè mi trovo incapace di riuscire a comprendere nella giusta prospettiva i suoi stilemi (come direbbe Pasolini, o sbaglio?) mi rifaccio alle mie idee posizionando Stone, meglio dire i suoi film, in un angolo dimenticato. O magari la prospettiva che effettivamente sto adattando è quella giusta e Stone è da combattare strenuamente rifiutando il suo cinema come annichilimento dello stesso.
Purtroppo per una volta mi trovo incerto e indeciso. Ho sentito parlare così bene di stone che mi sono ripromesso di trovarmi un pò di tempo per giudicarlo. Se poi aggiungiamo che l'ultimo film che ho visto è proprio Any Given Sunday dopo averlo affittato in cassetta, ci possiamo rendere conto che sono anni ormai che non vaglio al settaccio critico Stone.
Il suo cinema è comunque un cinema che ha subito un'evoluzione oculata e riscontrabile. Lentamente ma con costanza venivano sempre introdotti nuovi termini e nuove modalità di rappresentazione. Considero ad esempio Platoon, Salvador, Wall Street e Talk Radio, una quadrilogia per compatezza di intenti e di stile di regia seppure ogni singolo film presenti momenti e particolari che esulano da questa revisione tematica...
dopo un periodo di transizione dove troviamo nato il 4 luglio e il pessimo the doors, Stone inizia a cambiare...Ecco forse è proprio the doors il film che ho più detestato di questo regista. un film superficiale e falso, ridicolo e facile. comunque tornando alla filmografia generale e quindi ad un suo percorso stilistico Stone con gli anni 90 inizia a proporre seri cambiamenti nel panorama cinematografico. E' difficile capire quali siano le sue più dirette influenze stilistiche ma facilmente e superficialmente è facile vedere come la cultura mediatica (quella della televisione e quindi della pubblicità e del video musicale) in fondo si muovano a stretto contatto con il suo cinema. Da me comunque lungi un paragone e un parallelo tra questi due mondi. sono cosciente che il suo cinema possa avere tutte altre implicazioni e intenzioni ma il problema resta una possibile somiglianza rappresentativa. possiamo forse aggiungere che il male si combatte dall'interno e che quindi Stone si sia adeguato ad un modello rappresentativo per poterlo scardinare e per potere offrire a parità di involucro contenuti decisamente differenti capace di porre e di proporre diversissime riflessioni. se però restiamo vicini all'analisi registica non possiamo dimenticare, perchè in fondo è quello che ci fa vedere, che le sue scelte vivono sulla frammentazione, sulla mancanza di un centro e sulla dispersione della compatezza di un certo cinema di cui un tempo faceva parte e di un cinema che in fondo costruì e ha costruito, se non ancora costruisce con la sua testimonianza, un esempio di "bellezza".
il suo percorso è come il percorso di Picasso in pittura. dai suoi inizia accademici, attraverso i suoi periodi, fino al cubismo, analitico e sintetico. Come Picasso dimostrò prima di sapere disegnare, proponendo il cubismo come il risultato di una ricerca e di uno sviluppo, Stone dimostra con alcuni suoi film di saper comprendere cosa sia la regia. tutti i suoi risultati sono la diretta testimonianza di un percorso evolutivo. Analizzare questo ultimo stadio di evoluzione è un pò il nostro intento, di tutti noi.
allora in questo senso tutte le sue piccole caratteristiche, prese una ad una, rivelano un'intenzione di scardinare un detreminato modello, sociale, culturale, registico ecc ecc.... bisogna però anche capire come la somma di tutte queste tendenze sia efficace e come il suo cinema nel suo complesso sia valido. personalmente trovo Stone privo di una capacità di sintesi. tante buone cose che potrebbero avere una loro forza si ritrovano nel suo modello di cinema ammucchiate e sparse senza spesso una coerenza. il suo stile esiste, non si può negare, ma è forse proprio questa sua comunanza con un certo modo superficiale di rappresentazione, così simile ai prodotto vuoti di un modello di commercio, che difficilemente riesco ad accettare. il suo cinema è un cinema pericoloso che porta in se i germi di un annullamento. di una decostruzione post moderna che tende nella peggiore delle ipotesi, se imitata e presa come modello, a scardinare tutti i risultati positivi e aprezzabili che il cinema classico ha ottenuto in 70 anni di storia. forse ci si potrebbe quindi limitare a dire che proprio in questo sta la sua forza e che i suo tentativi dovrebbero essere soltanto giudicati paragonandoli al passato. ma se è vero che certe cose è giusto che vengano spazzate via da un acume critico, è anche vero che generalizzare e porsi in contrasto direttamente con tutto quello che è stato fatto in un passato più o meno remoto conduce il cinema verso un'autocelebrazione vuota e costituita da immagini slegate e ammassate.
In sostanza considero l'uomo stone una persona intelligente e coerente ma al contrario il suo modello registico mi sembra troppo ricalcato su quelle caratteristiche rappresentative che lasciano al cinema, così come sempre l'ho visto io, esangue e privo di una compattezza visiva e stilistica degna di nota.

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"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 10-03-2003 alle 15:20 ]

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
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Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 10-03-2003 15:39  
I giocatori di football come gladiatori.Willie,Tony combattenti come lo strenuo Ben-Hur della corsa delle bighe.Le magagne interne alla squadra(problemi fra lo staff,tra i giocatori),ingerenze dirigenziali di gran rilievo,minacce di licenziamento,problemi di coscienza dell'uomo di sport che assurge a eroe dalla gloria immortale,proprio come un antico gladiatore.E poi..."ogni maledetta domenica o si vince o si perde,resta da vedere se si perde o si vince da uomini".
In "Ogni maledetta domenica" c'è tutto questo e molto altro.E' un film pieno di passione e di passioni,oltrechè portatore di molta molta adrenalina.E' un perfetto ritratto di cosa oggi sia diventato lo sport,di tutte le sue implicazioni.Non importa quale,vale per qualsiasi si voglia considerare.Le frustrazioni da sconfitta,tutto ciò che esse possono comportare,ma ancora lo spirito di gruppo degli atleti,le aspettative,i retroscena poco puliti,l'esclusione a tavolino di giocatori.Insomma questo film è un'ottima summa dello sport moderno,con un'interpretazione in senso più lato che arriva solo in secondo piano rispetto all'evidenza.In aggiunta mettiamoci la maestria registica di Stone nelle scene di gioco,che sprigionano un pathos e una brutalità unici e il gioco è fatto.
Il finale poi è quantomai ambiguo:pur indirizzandosi verso binari conciliatori,lascia quel tanto che basta d'amaro in bocca per un esito negativo di tutta la riflessione filmica.nonostante durante le ultime battute si scada un po' nel retorico.
Sicuramente il miglior film sportivo mai realizzato e comunque un MUST-SEE in generale.
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
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Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 10-03-2003 15:52  
posto anche qui...va...

Concordo con chi ha detto che è geniale,perchè lo è,stilisticamente e in quanto alle tematiche.E' un INSIGHT efficacissimo sullo sport,sulla sua essenza e gli stereotipi se ci sono,sono voluti(a parte che nn ne ho visti affatto.Non capisco poi chi dice che il film è razzista...ma dove????se siete così cortesi da spiegarmelo,ne sarei grato...
La lucida riflessione sullo sport raggiunge poi punte altissime,sforando nell'introspezione(il discorso di Tony e Willie a casa di quello e la successiva partita sotto la pioggia, visivamente straordinaria)e comunque lasciando sempre porte aperte agli spunti.
James Woods nei panni del disilluso medico è semplicemente magnifico e Oliver in persona offre una notevole importanza(in questo aiutato molto,essendo un interpretazione prettamente vocale,dallo strano ma efficaccissimo doppiaggio del Cordova (storica voce di Gere,ndr)

Film grandissimo....
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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